Silvio Crosera – Psicologo Psicoterapeuta

La passivita’ positiva

INTRODUZIONE

D’ora innanzi indicheremo per brevità con P+ la Passività Positiva.
Da diverse angolazioni viene presentata la prospettiva di

una condizione psicofisiologica
utile all’equilibrio
della persona che vive
in un tipo di società occidentale
al giorno d’oggi.

Avvicinandosi alla complessità e, nello stesso tempo, alla grande semplicità della condizione P+, il lettore potrà farsi un’idea sufficientemente chiara del che cosa si intenda per P+ e soprattutto, del come avvantaggiarsene nella vita di tutti i giorni.

Questo tentativo di descrivere qualche cosa che non c’ è (non si vede) come la P+, è costituito da un insieme eterogeneo di frammenti, di riflessi, di luccichii, come succede all’interno di una cattedrale particolarmente buia, dove però un raggio di sole che colpisce una vetrata moltiplica gli abbagli facendo dimenticare l’oscurità che sta intorno.

Per rimanere nella metafora della luce, si tratta di un tentativo che prende in considerazione faville provenienti dalla poesia, dalla psicologia e dalla vita quotidiana, quella che incarna religioni, filosofie, dottrine socio economiche di macro e micro sistemi.

La parola chiave che sostiene tutto il peso della P+ è “ s o s p e n s i o n e ”.
E’ ancora il raggio di luce che illumina silenziosamente, provocando riverberi di diversi colori.
Così la sospensione come chiave di volta si riflette sulla persona come

s o s p e n s i o n e

– del giudizio
– della comunicazione in / out
– dell’azione / ricezione
– dei ruoli e delle funzioni

è, inoltre,

s o s p e n s i o n e

– del pensiero volitivo (la mente riposa)
– del tempo (sono frutto del “da dove vengo” e “del dove vado”)
– del tutto tranne del qui ed ora (non mi interessa andare altrove)
– del movimento (mi basta ascoltarmi)
– dello sforzo (tutto si manifesta e realizza naturalmente)
– della ricerca del perché? (i “perché?” affiorano spontaneamente)
– della ricerca delle risposte (le risposte affiorano spontaneamente)
– della concatenazione causale (possono dimostrarsi concatenazioni nuove rispetto allo stile cognitivo tipico della persona: analitico, sintetico, ecc).

N.B. è chiaro che tutte queste s o s p e n s i o n i non avvengono tutte contemporaneamente e in modo totale: sarebbe … la morte!!!
Parzialmente l’una o l’altra o anche in associazione, si installano producendo una gradevole sensazione di leggero benessere diffuso: la P+, appunto!

S o s p e n s i o n e che mi gusto vedendomi dall’esterno.
Una s o s p e n s i o n e serena.

L’Io o il Sé, come vogliamo chiamarlo, è attivo:

si guarda mentre opera
è un Sé attento a se stesso:
io rifletto mentre rifletto
io sento mentre sento
mi vedo mentre vedo.
E’ un Sé attivo per se stesso,
è un Sé dentro se stesso.

S o s p e n s i o n e del giudizio nei confronti dell’esterno. Prendi al volo l’occasione: di quale s o s p e n s i o n e hai bisogno? Prova a vedere, qui di seguito, se hai mai pensato o ti potrebbe piacere una condizione del tipo:

Sono disattento al mondo esterno
Interrompo le trasmissioni
Sospendo i contatti
Ignoro il fisico fuori di me
Faccio il vuoto di sensazioni
Faccio il vuoto di emozioni

Per qualche minuto prova ad immaginarti nelle condizioni appena presentate.

Ecc.